lunedì 14 ottobre 2013

"Marina Bellezza" di Slvia Avallne





L'ultimo romanzo di Silvia Avallone ha il sapore e l'odore di qualcosa di caldo e familiare. Nonostante i due protagonisti, Andrea e Marina, abbiano alle loro spalle delle famiglie sgangherate, assenti, distratte e nonostante tutta la vicenda sia nient'altro che la descrizione di come ognuno di noi cerchi di superare il vuoto e la solitudine per costruire qualcosa di importante che renda chi amiamo, e in primis i nostri genitori, orgogliosi di noi, "Marina Bellezza, è un inno ai legami familiari, all'attaccamento alla propria terra, alle proprie origini e ad un destino che sembra finire in un vicolo cieco, un destino assurdo che nessuno accetterebbe, proprio come quello che Andrea vuole abbracciare prendendo a fare il margaro, ma che in una società afflitta da una crisi economica e prima ancora di ideali e di valori, diventa quanto di più credibile e poetico si possa immaginare. Accanto ad Andrea e al suo sogno controtendenza c'è Marina, Marina Bellezza che vuole divenire una star nazionale della musica per conquistare il mondo, vittima di quella "fame" di mondo e di vita che domina incontrastata in ogni pagina del romanzo. Marina vuole conquistare la vetta del mondo, una vetta da dove poter dire "ce l'ho fatta, ho vinto anche se da sola, anche con una madre alcolizzata e un padre assente; ho combattuto anche per loro e ho vinto".  Una storia, questa, di ricerca di sé e del proprio posto nel mondo attenta e profonda che viene sostenuta da un linguaggio fluido e scorrevole che narra pacatamente e dipinge immagini vive negli occhi del lettore. 
Punto indiscusso di forza della scrittura di Silvia Avallone sono le descrizioni dei paesaggi che, si percepisce perfettamente, sono ben conosciuti e vissuti in prima persona dall'autrice stessa.
"Il mattino risaliva lentamente la pianura, rischiarava prima il capoluogo a fondovalle, poi le curve della SP 100 a strapiombo al torrente Cervo. La logora ossatura dei lanifici, spenti da decenni, correva lungo gli argini per chilometri e chilometri, fino a diroccare nei boschi. Quasi niente era rimasto"
Descrizioni come questa scolpiscono sulla carta immagini che assumono tridimensionalità e avvolgono il lettore catapultando lo in un contesto reale di oggetti, luoghi e personaggi che pulsano e respirano. L'inchiostro delle parole stampate insomma, in"Marina bellezza" , cede il passo alla carne e ai sentimenti. 

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